
Il fiume Candigliano è un corso d’acqua italiano che scorre interamente nella regione Marche, attraversando le province di Pesaro e Urbino ed Ancona. Con una lunghezza di 51,5 km, il rivolo nasce dal Monte Pietralata, situato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a un’altezza di circa 1.100 metri sul livello del mare. Il fiume scorre poi verso nord-ovest, attraversando i comuni di Fossombrone, Cartoceto, Mombaroccio, Fano, Mondolfo e Marotta, fino a sfociare nel mare Adriatico.
È un fiume di media portata, con un bacino idrografico di circa 425 km². Tra i suoi affluenti principali si possono citare il torrente Cesano, il fiume Metauro e il fiume Misa.
Il bacino è stato oggetto di diverse opere di bonifica e sistemazione idraulica nel corso dei secoli. Durante il periodo romano, era utilizzato come via navigabile per il trasporto di merci, soprattutto legname e cereali. Nel corso del XVI secolo, venne eretto un sistema di chiuse e dighe per impedire le piene del fiume, che spesso causavano danni alle coltivazioni e alle abitazioni lungo le sue sponde.
Oggi rappresenta una importante risorsa idrica per la regione Marche, fornendo acqua per l’irrigazione delle coltivazioni e per il sostentamento della fauna ittica. Lungo le sue sponde si possono trovare diverse specie di animali, tra cui il martin pescatore, la lontra e la salamandra.
Il fiume è anche un luogo di interesse turistico, grazie alla presenza di numerosi percorsi naturalistici e culturali lungo le sue sponde. Tra le attrazioni più importanti si possono citare le Gole del Furlo, un’area protetta caratterizzata da imponenti formazioni rocciose e vegetazione rigogliosa, e il centro storico di Fano, che si affaccia direttamente sul fiume.
In conclusione, il Candigliano rappresenta un importante patrimonio naturale e culturale della regione Marche, che merita di essere valorizzato e preservato per le future generazioni. Grazie alla sua bellezza e alla sua importanza storica e ambientale, rappresenta una fonte di ispirazione e di orgoglio per tutti coloro che amano la natura e la cultura del nostro paese.
Le principali località lungo il Candigliano : cosa vedere
Il fiume Candigliano attraversa diverse località della regione Marche, ognuna con le sue caratteristiche e le sue attrazioni turistiche.
Una delle città più importanti bagnate dal fiume è Fossombrone, situata nella provincia di Pesaro e Urbino. Qui è possibile visitare il centro storico, con le sue antiche mura e la Torre Civica, che offre una spettacolare vista panoramica sulla città e sui dintorni. Da non perdere anche il Museo Civico Archeologico, che custodisce numerosi reperti risalenti all’epoca romana e medievale.
Un’altra località interessante è Cartoceto, famosa per la produzione di olio extravergine di oliva. Qui è possibile visitare gli antichi frantoi e le cantine, dove è possibile degustare i prodotti locali e acquistare prelibatezze gastronomiche.
Fano è un’altra città bagnata dal fiume, situata sulla costa adriatica. Il centro storico, con la sua cinta muraria e le numerose chiese, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Da non perdere la Piazza XX Settembre, con la sua fontana settecentesca, e il Museo Civico Archeologico, che conserva numerosi reperti dell’epoca romana.
Mondolfo è un’altra località bagnata dal fiume, situata a pochi chilometri da Fano. Qui è possibile visitare il Castello di Mondolfo, un’antica fortezza medievale che offre una straordinaria vista sulla valle del Candigliano. Da non perdere anche il centro storico, con le sue antiche case in pietra e i vicoli tortuosi.
Infine, Marotta è un’altra località bagnata dal fiume, situata sulla costa adriatica. Qui è possibile passeggiare sul lungomare e godere della vista sul mare, oppure rilassarsi sulle ampie spiagge di sabbia. Da non perdere anche il centro storico di Marotta, con le sue antiche case in pietra e le stradine acciottolate.
In sintesi, il Candigliano attraversa diverse località della regione Marche, ognuna con le sue caratteristiche e le sue attrazioni turistiche. Dalle antiche città storiche alle spiagge della costa adriatica, ci sono molte cose da vedere e da fare lungo le sue sponde.
Accadde qui
Il fiume Candigliano, che scorre nella regione Marche, è stato al centro di numerose leggende e avvenimenti storici nel corso dei secoli.
Uno dei primi eventi storici di cui si ha notizia riguarda la conquista romana della regione nelle prime decadi del III secolo a.C. Il fiume, grazie alla sua posizione strategica, rappresentava un importante passaggio per l’esercito romano che vi transitava per raggiungere i territori dell’Italia settentrionale.
Durante il Rinascimento, il corso d’acqua fu il teatro di un importante evento leggendario che coinvolse il celebre artista Michelangelo Buonarroti. La leggenda racconta che, nel 1506, Michelangelo si recò a Fossombrone per acquistare un blocco di marmo per la realizzazione della statua del David. Il blocco fu trovato nelle acque del fiume, dove era stato abbandonato da secoli. La vicenda è stata resa celebre anche dal poeta Gabriele D’Annunzio, che la racconta nel suo libro “Il trionfo della morte”.
Nel XVII secolo, il bacino fu oggetto di importanti opere di sistemazione idraulica per prevenire le piene e garantire la sicurezza delle coltivazioni e delle abitazioni lungo le sue sponde. Nel 1621, fu realizzata la diga di Montevecchio, che rappresentò una vera e propria impresa ingegneristica per l’epoca.
Nel XIX secolo, il fiume fu il teatro di una delle più importanti battaglie della Guerra d’Indipendenza italiana. Nel 1860, le truppe garibaldine sconfissero l’esercito borbonico nella Battaglia di Castelfidardo, che si svolse lungo le sponde del fiume. La vittoria di Garibaldi rappresentò un passaggio fondamentale per l’unificazione italiana.
Infine, il Candigliano è stato al centro di numerose leggende popolari nel corso dei secoli. Una delle più famose riguarda la figura di un drago che viveva lungo le sponde del fiume e terrorizzava la popolazione locale. La leggenda racconta che il drago venne ucciso da San Giovanni Battista, che lo colpì con una croce di legno.
In conclusione, questo gioiello naturale rappresenta una fonte inesauribile di storie e leggende che, insieme agli eventi storici, hanno contribuito a plasmare la storia e la cultura della regione Marche.